Review of the Week #291 Abbiamo sempre vissuto nel castello - Shirley Jackson
Buon pomeriggio e buon inizio autunno a tutti! <3 Come state?
Oggi dovrei andare in centro perchè ci sono i musei a 1 € e non so cos'altro.. per cui penso che andrò con mio fratello dato che siamo accomunati da questa cosa! Ieri, invece, sono andata a casa di una mia amica e abbiamo guardato un film insieme. Niente di così particolare, eppure è stato un bel pomeriggio :3 Sono una ragazza semplice e apprezzo le cose del genere! Ora vi lascio al post :3
Titolo Abbiamo sempre vissuto nel castello
Autore Shirley Jackson
Dati 1 aprile 2009; 182 p., Brossura
Editore Adelphi
Traduzione Monica Pareschi
ISBN9788845923661
"A Shirley Jackson, che non ha mai avuto bisogno di alzare la voce"; con questa dedica si apre "L'incendiaria" di Stephen King. È infatti con toni sommessi e deliziosamente sardonici che la diciottenne Mary Katherine ci racconta della grande casa avita dove vive reclusa, in uno stato di idilliaca felicità, con la bellissima sorella Constance e uno zio invalido. Non ci sarebbe nulla di strano nella loro passione per i minuti riti quotidiani, la buona cucina e il giardinaggio, se non fosse che tutti gli altri membri della famiglia Blackwood sono morti avvelenati sei anni prima, seduti a tavola, proprio lì in sala da pranzo. E quando in tanta armonia irrompe l'Estraneo (nella persona del cugino Charles), si snoda sotto i nostri occhi, con piccoli tocchi stregoneschi, una storia sottilmente perturbante che ha le ingannevoli caratteristiche formali di una commedia. Ma il malessere che ci invade via via, disorientandoci, ricorda molto da vicino i "brividi silenziosi e cumulativi" che - per usare le parole di un'ammiratrice, Dorothy Parker abbiamo provato leggendo "La lotteria". Perché anche in queste pagine Shirley Jackson si dimostra somma maestra del Male - un Male tanto più allarmante in quanto non circoscritto ai 'cattivi', ma come sotteso alla vita stessa, e riscattato solo da piccoli miracoli di follia.
La mia recensione:
Ok! Come avrete capito sono rimasta un po' delusa da questa storia :( Ha quel qualcosa di cupo che me l'ha fatta apprezzare un minimo, ma non è stata in grado di prendermi appieno e la cosa mi dispiace non poco! :( Però cosa possiamo farci? Ci dobbiamo accontentare, no? :3 Inoltre, per questi suoi elementi un po' dark la ritengo anche molto adatta al periodo di Halloween a cui ci stiamo lentamente avvicinando! *-* Quest'anno dubito che riuscirò ad organizzare la rubrica ç_ç Anyway, ora aspetto i vostri commenti al riguardo, se vi va :3
Buona serata!
Ika.
Oggi dovrei andare in centro perchè ci sono i musei a 1 € e non so cos'altro.. per cui penso che andrò con mio fratello dato che siamo accomunati da questa cosa! Ieri, invece, sono andata a casa di una mia amica e abbiamo guardato un film insieme. Niente di così particolare, eppure è stato un bel pomeriggio :3 Sono una ragazza semplice e apprezzo le cose del genere! Ora vi lascio al post :3
Review of the week è una rubrica a cadenza settimanale, postata solitamente il sabato, nella quale si recensisce un determinato libro letto in precedenza, con annessa votazione.
Questa settimana: Abbiamo sempre vissuto nel castello di Shirley Jackson
Titolo Abbiamo sempre vissuto nel castello
Autore Shirley Jackson
Dati 1 aprile 2009; 182 p., Brossura
Editore Adelphi
Traduzione Monica Pareschi
ISBN9788845923661
"A Shirley Jackson, che non ha mai avuto bisogno di alzare la voce"; con questa dedica si apre "L'incendiaria" di Stephen King. È infatti con toni sommessi e deliziosamente sardonici che la diciottenne Mary Katherine ci racconta della grande casa avita dove vive reclusa, in uno stato di idilliaca felicità, con la bellissima sorella Constance e uno zio invalido. Non ci sarebbe nulla di strano nella loro passione per i minuti riti quotidiani, la buona cucina e il giardinaggio, se non fosse che tutti gli altri membri della famiglia Blackwood sono morti avvelenati sei anni prima, seduti a tavola, proprio lì in sala da pranzo. E quando in tanta armonia irrompe l'Estraneo (nella persona del cugino Charles), si snoda sotto i nostri occhi, con piccoli tocchi stregoneschi, una storia sottilmente perturbante che ha le ingannevoli caratteristiche formali di una commedia. Ma il malessere che ci invade via via, disorientandoci, ricorda molto da vicino i "brividi silenziosi e cumulativi" che - per usare le parole di un'ammiratrice, Dorothy Parker abbiamo provato leggendo "La lotteria". Perché anche in queste pagine Shirley Jackson si dimostra somma maestra del Male - un Male tanto più allarmante in quanto non circoscritto ai 'cattivi', ma come sotteso alla vita stessa, e riscattato solo da piccoli miracoli di follia.
Mary Katherine e Constance vivono in una casa, quasi recluse perchè devono occuparsi anche dello zio invalido. Le due ragazze non sono tristi di vivere in questo modo soprattutto perchè si vogliono molto bene dato che tutti i membri della famiglia Blackwood sono molti avvelenati alcuni anni prima. E questa storia è sulle bocche di tutti...
Volevo leggere questo libro ormai da moltissimo tempo e quando mi si è presentata l'opportunità ero davvero contenta a causa della curiosità! Ne ho sempre sentito parlare bene perciò le aspettative erano alte!
Come già detto, si tratta della storia di Mary Katherine e Constance che vivono quasi isolate in una vecchia casa prendendosi cura dello zio. Le due ragazze amano il loro rapporto, amano stare sole e adorano prendersi cura della casa e di tutto ciò che la contorna. Non hanno molti amici nè legami con l'esterno, anche a causa dell'incidente accaduto sei anni prima: la morte per avvelenamento di tutti i membri della loro famiglia. Questa vicenda le fa sembrare colpevoli agli occhi di tutti, tanto che, quando accade qualcosa di molto particolare, le persone che le conoscono cominciano a chiamarle in alcuni modi poco carini e a cantare canzoncine non troppo simpatiche. Le due sorelle si faranno forza grazie al loro forte legame. Le due sorelle sono descritte molto bene, ci si rende conto di conoscerle quasi, così come i luoghi in cui tutto è ambientato e le varie vicende che accadono. Le descrizioni minuziose rendono il tutto molto più realistico. Anche il finale non è male, originale e particolare!
C'è da dire, però, che mi aspettavo qualcosa di molto diverso e, sebbene il libro sia abbastanza breve, la lettura non scorreva troppo velocemente. Il linguaggio non è difficile e le vicende interessanti, ma c'è un alone di mistero, di ansia, di brividi che forse rende il tutto un po' più pesante. Come detto, avevo le aspettative altissime e, alla fine, mi sono dovuta ricredere ritenendo questo libro carino sì, ma niente di così tanto speciale.
Il mio voto:
Carino!
Ok! Come avrete capito sono rimasta un po' delusa da questa storia :( Ha quel qualcosa di cupo che me l'ha fatta apprezzare un minimo, ma non è stata in grado di prendermi appieno e la cosa mi dispiace non poco! :( Però cosa possiamo farci? Ci dobbiamo accontentare, no? :3 Inoltre, per questi suoi elementi un po' dark la ritengo anche molto adatta al periodo di Halloween a cui ci stiamo lentamente avvicinando! *-* Quest'anno dubito che riuscirò ad organizzare la rubrica ç_ç Anyway, ora aspetto i vostri commenti al riguardo, se vi va :3
Buona serata!
Ika.
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